Il mio cammino francese_ stock stock

Cari amici sto scrivendo dei miei due mesi e mezzo zaino in spalla tra cammino francese e Portogallo. Un lavoro lunghissimo e paziente. E’ come ripercorrere l’intero viaggio giorno per giorno, emozione dopo emozione. Non pensavo che la scrittura del viaggio sarebbe stata così lunga rispetto al viaggio stesso. Ci vorrà molta pazienza e questa esperienza di lunga scrittura è una sfida faticosa per me, abituata a scrivere camminando, a pensare nuotando, a improvvisare danzando.
Mi ero ripromessa che mai più sarei stata a lungo seduta davanti ad un PC. Ne avevo abbastanza, dopo decine di interrogazioni parlamentari e comunicati stampa che hanno sottoposto a dura prova la tonicità dei miei glutei, i miei cervicali, la mia postura e la vista, portando ad una totale perdita di interesse, entusiasmo ed energie il mio occhio pigro. E invece mi ritrovo a passare le giornate davanti ad un PC, come ai vecchi tempi, guardando fuori dalla finestra e immaginando le spiagge Thailandesi.
Ma devo fare i conti con la mia natura impaziente e allora ho pensato che forse, ogni tanto, nel frattempo, potrei offrire qualche piccolo estratto, preso qua e là.
25agosto24
Al mattino a malincuore lascio la mia piccola e accogliente cella appoggiata alle mura del Santuario de Quinta Angustia di Cacabelos e mi incammino verso Villafranca del Bierzo attraversando dolci colline verdi che mi ricordano la Toscana.
Salendo il sentiero assolato sento stock stock stock come di un martello, ah no deve essere uno scalpello su marmo, perché inizio a vedere grandi sculture bianche. Wow .. e mi trovo nel laboratorio all’aperto dello scultore Arturo Nogueira che proprio in questo momento sbatocchia su quella che sembra una grande ala. Le sue opere si trovano un po’ dappertutto, mi dice, tra la regione di Bierzo e la Comunità di Madrid. I grandi volti e corpi bianchi tra il verde delle colline mi incantano. Sto imbambolata a lungo a fissarli. E poi non posso resistere dall’intervistarlo. Intuisco la sua fretta di procedere con il lavoro ma io ho solo questa occasione per fargli le mie domande. Lui deve averlo capito perché con un piccolo sospiro di sopportazione, impercettibile ma non per me, interrompe lo stock stock e si gira nella mia direzione. Paziente risponde, mi spiega, mi mostra l’intero laboratorio, mi racconta la sua storia. Che bell’inizio di giornata!







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